La Segreteria Nazionale dell'Unione Nazionale Segretari comunali e provinciali ha predisposto una lettera che verrà inviata ai Comuni ed alle Province in merito all'abrogazione dei diritti di rogito, disposta con l'art. 10 del DL. 90/2014.
Con la nota si forniscono ai Segretari ed agli Enti alcune indicazioni in attesa delle decisioni che il Parlamento assumerà in fase di conversione e delle conseguenti azioni che questo Sindacato adotterà per difendere i legittimi interessi della categoria rappresentata.
Nella nota la Segreteria Nazionale premette che l’Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali, assieme ad altre OO.SS., intende chiedere al Parlamento di non confermare la disposizione, ed inoltre intende impugnare innanzi le competenti Autorità Giudiziarie tale norma
Fatte tutte le riserve del caso, l’Unione ritiene tuttavia corretto in questa fase:
ü invitare gli enti a “congelare” in
apposito capitolo di bilancio gli importi relativi alla quota dei diritti di
rogiti dovuta in base al CCNL 16/05/2001 per tutti i contratti rogati dopo
l’entrata in vigore del citato DL 90/2014, in considerazione della disposizione
contenuta nel già citato art.2 comma 3 del D. Lgs. 165/2001 per il quale il
CCNL 16/05/2001 non può essere disapplicato dalla norma del Decreto Legge, permanendo, quindi, in capo a ciascuna Amministrazione
l’obbligo di applicare il trattamento economico previsto dal rispettivo
contratto collettivo di lavoro (cfr. CdS, sez. IV, sentenza n. 1191/1999); si
fa notare che tale indicazione è coerente col fine di evitare, oltre che
inutili contenziosi dannosi sia per L’Ente che per i diretti interessati, anche
l’aggravio del rischio che la successiva liquidazione dei diritti, sia nel caso
che il Parlamento non converta la norma sia nel caso sia riconosciuto in sede
giudiziale, costituisca debito fuori
bilancio.
Qui il link alla nota integrale.
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