Probabilmente in questi giorni stiamo appurando come la proposta di abolizione della figura del Segretario comunale, contenuta nella lettera Renzi/Madia, stia minando la serenità della categoria.
Ieri ho iniziato a ricevere telefonate da colleghi in merito ad un emendamento volto a rendere facoltativa la figura del Segretario all'interno dell'ente. Approfondendo l'argomento ho appurato che, in effetti, era stato segnalato da qualche collega un emendamento presentato all'A.S. 1465 avente ad oggetto "Conversione in legge del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, recante misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale". Questo l'emendamento:
Dopo l'articolo 17 inserire il seguente:
«Art. 17. bis
1. Al Capo II del Testo unico delle disposizioni concernenti gli Enti locali di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, al fine di rendere facoltativa, per i comuni e le province, la nomina del segretario titolare dipendente dall'Agenzia autonoma per la gestione dell'albo dei segretari comunali e provinciale è apportata la seguente modifica: ''articolo 97, comma 1'', dopo le parole: ''il Comune e la provincia hanno'', sono inserite le seguenti: ''la facoltà di avvalersi di''».
Dalla lettura, senza neanche consultare la sezione del sito della Camera dei Deputati, ho intuito che si trattava di un emendamento presentato da esponenti della Lega. Questa intuizione non era dovuta a particolari doti dello scrivente, ma soltanto al ricordo di un emendamento "fotocopia" presentato nel corso della discussione al Senato del DDL Delrio. Il testo dell'emendamento, allora presentato da Calderoli e Bisinella (entrambi esponenti della Lega) era il seguente:
Dopo l'articolo, inserire il seguente:
«Art. 29-bis.
(Razionalizzazione del ruolo del segretario comunale e provinciale)
1. Al Capo II del Testo unico delle disposizioni concernenti gli Enti locali di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, al fine di rendere facoltativa, per i Comuni e le Province, la nomina del segretario titolare dipendente dall'Agenzia autonoma per la gestione dell'albo dei segretari comunali e provinciale è apportata la seguente modifica:
articolo 97, comma 1, dopo le parole: "il Comune e la provincia hanno", sono inserite le seguenti: "la facoltà di avvalersi di"».
Le preoccupazioni espresse dai colleghi possono derivare da diversi fattori, rispetto ai quali ritengo siano prevalenti ragioni che inducono ad evitare di disperdere energie per un emendamento presentato da una minoranza.
Il diverso contesto storico in cui è presentato l'emendamento, ossia dopo la lettera Renzi/Madia, potrebbe farlo ritenere "pericoloso".
Tuttavia la famosa lettera ha avviato una consultazione per giungere ad una riforma complessiva della PA. Rispetto al ruolo del Segretario comunale, tanto dal mondo delle autonomie, quanto dal mondo politico sono arrivati forti dissensi rispetto alla proposta di abolizione. Lo stesso ministro Madia, con la lettera di risposta ai Segretari comunali pubblicata dal Sole 24 ore, ha ridimensionato notevolmente, dopo neanche 10 giorni, il disegno originario.
Nel governo si sono fatti avanti alcuni Ministri con posizioni molto diverse:
- il Ministro Alfano ha dichiarato espressamente che il Nuovo Centro Destra vuole riformare la figura ma non vuole "rottamarla";
- il Ministro Lanzetta ha rivendicato un ruolo attivo del suo Ministero degli Affari Regionali in merito alla riforma della figura del Segretario comunale (pag. 5 dell'intervento sulle linee programmatiche dinanzi alla Commissione parlamentare per le questioni regionali);
- alcuni esponenti del PD si sono espressamente dichiarati contrari all'abolizione dei Segretari comunali.
Nel mondo delle autonomie, l'ANCI si è espressa ritenendo irrinunciabile la figura del Segretario, mentre l'ANPCI si è dichiarata fortemente contraria all'idea di abolizione.
A ciò si aggiungano le numerosissime prese di posizione delle singole amministrazioni.
Credo che da questa breve ricostruzione sia emersa l'estrema complessità della problematica, che sinceramente ritengo non verrà risolta approvando un emendamento della Lega.
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