L'Assemblea dei Segretari Comunali e provinciali, convocata dall'Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali (UNSCP) - Unione regionale Emilia Romagna, tenutasi in Bologna il 15 maggio 2014, ha approvato un documento con cui si è ribadita la netta contrarietà alla proposta contenuta nella lettera Renzi/Madia di abolizione della figura del Segretario comunale.
Nel documento si legge, tra l'altro, "non si può non sottolineare che senza una professionalità garantita da una preparazione professionale che coniughi il diritto con l'economia, l'efficienza con la conoscenza delle procedure gli obiettivi non sono raggiungibili. Non si possono semplificare le procedure, se non sono le si conoscono in modo completo ed approfondito. Del resto, quella del Segretario comunale, per le sue competenze multidisciplinari e per le sue conoscenze del mondo delle autonomie locali appare l'unica figura, all'interno degli enti locali, in grado di assicurare un contributo certo e indiscutibile nell'attuazione di quelle riforme strutturali di cui tanto si parla e di consentirne l'applicazione in maniera efficace e conforme alle regole negli stessi enti.
Come cittadini, prima ancora che come appartenenti ad categoria di lavoratori pubblici, riteniamo che la sostituzione di un funzionario “pubblico”, con uno “privato”, possa costituire un grave vulnus della democrazia. La Costituzione infatti prevede che "ai pubblici uffici si accede solo per concorso", che "la P.A. deve garantire il buon andamento e l'imparzialità", che "i pubblici dipendenti sono al servizio esclusivo della Nazione": come prescindere da questi principi?".
Qui il testo integrale del documento.
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